Domande frequenti
Cosa sono i gliomi?
I gliomi sono i più comuni tumori cerebrali. Si tratta di tumori primitivi che si sviluppano a partire dalle cellule gliali, poste sui prolungamenti dei neuroni e deputate al loro controllo e sviluppo. I gliomi si distinguono in quattro tipologie ad aggressività crescente: i gliomi di I grado, infatti, possono essere efficacemente trattati con la chirurgia, mentre i gliomi di grado II, III e IV comportano la necessità di trattamenti complementari.
Cos’è il glioblastoma?
Il glioblastoma è un tumore maligno e aggressivo del sistema nervoso centrale, prevalentemente localizzato negli emisferi cerebrali e più comune in adulti tra i 45 e i 65 anni, sebbene possa presentarsi anche in pazienti più giovani o anziani. In casi rari, può svilupparsi nel tronco encefalico, nel cervelletto o nel midollo spinale. È il tumore primitivo cerebrale di grado più elevato (IV grado secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità) e appartiene alla categoria dei gliomi, che include anche astrocitomi e oligodendrogliomi.
Questo tumore si distingue per la sua crescita sia espansiva che infiltrativa nel tessuto cerebrale, la proliferazione cellulare rapida e la tendenza a sviluppare necrosi e neoangiogenesi. A livello molecolare, spesso si associa a mutazioni genetiche specifiche, rilevabili con analisi avanzate come il Next Generation Sequencing (NGS), che aiutano nella diagnosi e nell’identificazione di bersagli terapeutici.
Cos’è il meningioma?
I meningiomi rappresentano una tipologia di tumori cerebrali che originano dalle meningi, le membrane che rivestono il cervello e il midollo spinale. I meningiomi rappresentano circa il 15-20% di tutti i tumori cerebrali primari. Sono più frequenti nelle femmine rispetto ai maschi e l’incidenza aumenta con l’età, con un picco intorno ai 60-70 anni. Sebbene siano classificati come tumori benigni, la loro crescita può comprimere le strutture cerebrali circostanti, causando una vasta gamma di sintomi neurologici. Solitamente caratterizzati da una crescita lenta, possono rimanere asintomatici per lunghi periodi. Tuttavia, essi vengono classificati in base al grado di malignità, con comportamenti e prognosi differenti.